ARTROSI
CAVIGLIA
ARTROSI DELLA CAVIGLIA
L’osteoartrosi della caviglia (o artrosi della caviglia) è una patologia degenerativa che si instaura nell’articolazione della caviglia, che collega il piede alla tibia.
Così come per le altre articolazioni colpite da questa patologia, anche per la caviglia le cause possono essere di tipo primario idiopatico, oppure può essere la conseguenza di traumi o di altre patologie.
Rispetto a ciò che avviene per le altre articolazioni, la forma post traumatica ha una incidenza maggiore, in quanto la caviglia è particolarmente soggetta a infortuni articolari.
1. Artrosi caviglia: definizione
L’artrosi alla caviglia è una patologia invalidante ed è una delle cause di dolore al piede (link alla pagina del dolore al piede), soprattutto negli anziani.
La caviglia è una articolazione particolarmente delicata, in quanto il peso del corpo si scarica su questa parte, che gestisce anche i movimenti del piede: nella caviglia si incontrano la tibia distale, il perone e l’astragalo prossimale. La tibia e il perone sono uniti tra di loro attraverso i legamenti e formano una specie di staffa conosciuta come mortaio. L’astragalo si incunea perfettamente tra tibia e perone: questa articolazione permette al piede di avere stabilità ossea e di articolare i movimenti [1].
Le superfici dell’articolazione della caviglia hanno ampie aree di contatto: sebbene la caviglia abbia dimensioni piuttosto ridotte rispetto al resto del corpo, questo permette di distribuire il peso su una superficie relativamente ampia, in modo tale che, a sua volta, la pressione sull’articolazione sia ridotta.
Quando si verificano dei traumi in questa articolazione, possono esserci delle lesioni alle superfici articolari che ne diminuiscono la superficie di contatto.
Ciò può provocare l’aumento della pressione su alcuni punti specifici, favorendo l’instaurarsi di patologie come l’osteoartrosi, che danneggia le strutture connettive come la cartilagine.
Infatti, proprio la degenerazione della cartilagine articolare è uno degli elementi indicativi dell’instaurarsi di questa patologia.
- In fase iniziale le lesioni traumatiche alla caviglia innescano il processo di artrosi, che provoca la rottura della superficie articolare e l’infiammazione sinoviale.
- In un secondo momento, inizia la degenerazione della struttura interna della cartilagine e la formazione di sclerosi ossea.
- Nella fase finale, è evidente la degenerazione delle strutture connettive. La cartilagine articolare si trasforma da liscia in ruvida. S’innesca, pertanto, una situazione all’interno della quale l’attrito provoca infiammazione, dovuta anche alle particelle di cartilagine che si sgretolano. Nei casi più gravi, la cartilagine è talmente consumata che non può più proteggere la parte superficiale dell’osso. Il liquido sinoviale talvolta riesce ad entrare nel tessuto osseo spugnoso, causandola formazione di cisti. Inoltre, l’infiammazione può contribuire alla formazione di speroni ossei, detti osteofiti.
2. Le cause dell’artrosi della caviglia
Per l’artrosi della caviglia si distinguono forme primarie idiopatiche ovvero con una serie di cause di cui non è possibile stabilire quella prevalente, forme post-traumatiche e forme secondarie, che si manifestano come conseguenze di altre patologie. A differenza di altre articolazioni come la gonartrosi (link alla pagina dell’artrosi del ginocchio) e della coxartrosi (link alla pagina dell’anca, le forme primarie della artrosi della caviglia sono piuttosto rare. Si calcola che rappresentino circa l’1% delle osteoartriti [2].
Le forme post traumatiche sono senza dubbio le più frequenti. Le forme secondarie sono determinate da patologie degenerative, come l’artrite reumatoide. Esse sembrano essere più frequenti delle forme primarie ma comunque non così frequenti come quelle post-traumatiche.
Artrosi primaria della caviglia: perché è più rara
Rispetto a ciò che avviene per altre articolazioni, in particolare nell’anca e nel ginocchio, le forme primarie di osteoartrosi della caviglia sono notevolmente meno frequenti.
Anche nel momento in cui sia presente una forma di osteoartrite, non è frequente che in questa articolazione la degenerazione dei tessuti proceda fino a raggiungere livelli di gravità importanti.
Probabilmente ciò avviene per le caratteristiche particolari della caviglia da un punto di vista anatomico e meccanico. La caviglia, infatti, ha un’area di contatto più piccola rispetto ad altre articolazioni e ha una distribuzione diversa della pressione.
Probabilmente anche la cartilagine in questa sede presenta una resistenza relativamente più alta rispetto a ciò che avviene in altre articolazioni e ciò potrebbe renderla meno soggetta alle degenerazioni provocate dall’artrosi. La maggiore resistenza sarebbe strutturale, in quanto essendo una articolazione particolarmente delicata e sottoposta a un elevato carico, è fisiologicamente costruita in modo tale da subire una minore risposta alle stimolazioni cataboliche e ad avere una maggiore rigidità compressiva
Tutto ciò spiegherebbe perché le osteoartrosi primarie alla caviglia rappresentano unicamente il 7% del totale [3].
Artrosi post-traumatica della caviglia: quando si forma
L’osteoartrosi post-traumatica della caviglia è senza dubbio la forma più frequente. Anche in questo caso si tratta di una forma secondaria ma, anziché essere generata da altre patologie, ha origine da un trauma e dalle complicanze che ne seguono. Mentre le forme di artrosi primaria colpiscono prevalentemente gli anziani, le forme secondarie possono insorgere anche nei soggetti con meno di 40 anni.
- Conseguenze di fratture, in particolare dei malleoli, del plafond tibiale e dell’astragalo. L’artrosi della caviglia dopo la frattura è una delle condizioni tipiche di questa patologia;
- Conseguenze di lesioni osteocondrali acute come conseguenza di gravi distorsioni alla caviglia ;
- Degenerazione cartilaginea cronica provocata da cambiamenti della meccanica della caviglia, come caviglie instabili croniche.
3. Artrosi caviglia: sintomi e complicanze
I sintomi dell’artrosi alla caviglia si possono presentare il modo diverso a seconda dello stadio della malattia e della gravità. Così come avviene per le altre forme di artrosi, il dolore è il sintomo principale, ma ce ne sono anche altri. Riconoscerli tempestivamente può essere importante per iniziare i trattamenti corretti precocemente.
- Il dolore si presenta nella parte inferiore della tibia, nella parte posteriore del piede o in mezzo al piede. A seconda della fase in cui ci si trova, il dolore può essere saltuario oppure persistente e continuo. Nella fase cronica, può avere anche non essere particolarmente intenso, con fasi di riacutizzazione improvvise. Inizialmente può presentarsi solo sotto sforzo e poi progressivamente comparire più di frequente.
- La limitazione funzionale e la rigidità sono spesso provocate dal gonfiore dell’articolazione e dal fatto che l’assottigliamento della cartilagine provoca attrito tra le parti ossee, rendendo l’articolazione meno flessibile. Può essere più difficile e doloroso flettere il piede in avanti oppure muoverlo lateralmente.
- Il gonfiore della caviglia si verifica a causa della presenza di liquido sinoviale. Quando la cartilagine si consuma e le ossa si trovano a contatto, provocando attrito, l’articolazione genera una eccessiva quantità di liquido che tenta di ridurre l’attrito.
- La sensazione di scricchiolio, soprattutto quando si flette il piede, è il sintomo dell’attrito tra le parti ossee [4].
L’inattività e l’irrigidimento articolare provocati dall’artrosi tendono a far peggiorare le condizioni generali. Di solito, infatti, si registra una maggiore difficoltà a muoversi quando ci si alza la mattina dopo il riposo notturno o quando si sta a lungo seduti.
4. I trattamenti per l’artrosi della caviglia
A seconda della gravità della malattia, possono essere consigliati trattamenti diversi che prevedono sia la terapia farmacologica, sia terapie fisiche attraverso l’esercizio moderato.
Terapia farmacologica per l’artrosi della caviglia
La terapia farmacologica prevede l’utilizzo di farmaci che riducono il dolore, combattono la riduzione della mobilità articolare e riducono l’infiammazione.
In particolare:
- Antinfiammatori non steroidei (FANS) ad applicazione locale, per contrastare il dolore e l’infiammazione;
- Analgesici;
- Cortisonici, somministrati per via locale o topica.
Si ricorda che le informazioni riportate sono a solo titolo consultativo e non si sostituiscono ad una diagnosi medica. In caso di sintomi consultare sempre il proprio medico o uno specialista.
Terapia conservativa attraverso esercizi fisici
Studi recenti hanno dimostrato che l’attività fisica, se gestita in modo corretto e moderato, può portare a migliorare le condizioni fisiche.
La riduzione del dolore avviene grazie al potenziamento muscolare, al miglioramento dell’equilibrio e della stabilità della gamba.
In questo caso, gli esercizi vanno programmati ed eseguiti sotto la supervisione di un fisioterapista.
Come diagnosticare l’artrosi della caviglia
Come per le altre forme di osteoartrosi, anche per l’artrosi alla caviglia la diagnosi inizia con un esame obiettivo e con l’anamnesi, attraverso le quali lo specialista potrà valutare i sintomi e prescrivere eventuali esami di approfondimento.
Attraverso la radiografia si possono osservare eventuali perdite di spazio articolare tra la tibia, il perone e l’astragalo, che indicano la riduzione dello strato di cartilagine. Inoltre, nel caso siano presenti, si può osservare la formazione di osteofiti.
La RMN è utile per valutare le condizioni delle strutture connettive e dei tessuti molli, nel caso le radiografie non siano sufficienti alla diagnosi.
[1] https://orthopaedia.com/page/Arthrosis-of-the-Ankle-and-Hindfoot
[2] https://www.physio-pedia.com/Ankle_Osteoarthritis
[3] https://www.physio-pedia.com/Ankle_Osteoarthritis
[4] https://www.arthritis-health.com/types/osteoarthritis/ankle-arthritis-symptoms