TUTTO QUELLO CHE C’È DA SAPERE SULL’INFIAMMAZIONE
L’infiammazione è un argomento complesso ma fondamentale per comprendere il funzionamento del nostro corpo e per mantenere una buona salute.
Spesso si pensa che l’infiammazione sia un elemento negativo, mentre in realtà ha un ruolo molto importante nella difesa dell’organismo: è un processo biologico che il nostro corpo utilizza come risposta a danni fisici, infezioni o esposizione a sostanze nocive.
Tale processo coinvolge diversi tipi di cellule e sostanze chimiche, che lavorano insieme per proteggere e riparare il corpo.
Di base l’infiammazione non è pericolosa, anzi è un meccanismo di difesa vitale del corpo. Tuttavia, se persiste per un periodo di tempo prolungato o se si trasforma in sistemica, attaccando apparati sani, può portare a problemi di salute. L’infiammazione cronica, ad esempio, è stata associata a una serie di malattie, tra cui malattie cardiache, diabete, malattie autoimmuni e alcune forme di cancro.
L’infiammazione si verifica come reazione di difesa del nostro corpo. La sua azione biologica ha uno scopo in prima battuta protettivo, quindi, di riparazione del danno. Quando il corpo rileva un danno o un’infezione, i globuli bianchi rilasciano una serie di sostanze chimiche che promuovono la guarigione e proteggono il corpo, cercando di ripristinare le condizioni iniziali.
Se, tuttavia, lo stato infiammatorio cronicizza, anziché riparare i tessuti, l’infiammazione può attaccarli, dando luogo a un’infiammazione cronica. Le cause di infiammazione possono essere molteplici, tra cui infezioni batteriche o virali, lesioni fisiche, esposizione a sostanze tossiche, e alcune malattie croniche come l’artrite reumatoide o l’obesità.
L’infiammazione può avvenire in qualsiasi momento in cui il corpo rileva un danno o un’infezione. Può essere una risposta immediata (infiammazione acuta) a un danno o una condizione a lungo termine (infiammazione cronica), che può causare danni ai tessuti e agli organi del corpo se non trattata. In genere, le infiammazioni acute hanno una durata limitata in pochi giorni o poche settimane, mentre le infiammazioni croniche possono durare mesi o anni.
L’infiammazione può verificarsi in qualsiasi parte del corpo che ha subito un danno o un’infezione. Può essere localizzata, per esempio, su un dito ferito, o sistemica, cioè, può coinvolgere l’intero corpo, come avviene nelle malattie autoimmuni. È importante notare che un’infezione locale può trasformarsi in un’infezione sistemica se non viene trattata adeguatamente o tempestivamente. Per questo motivo, è fondamentale rivolgersi a un medico se si sospetta un’infezione.
I sintomi dell’infiammazione possono variare a seconda che si tratti di infiammazione acuta o cronica. L’infiammazione acuta può causare rossore, calore, gonfiore e dolore nell’area interessata. L’infiammazione cronica, invece, può essere meno evidente, con sintomi che possono includere affaticamento, febbre, dolori e disturbi alla pelle, all’apparato digestivo o alle articolazioni.
L’infiammazione acuta è una risposta rapida del corpo a un danno o a un’infezione, che generalmente si risolve in pochi giorni o settimane. I sintomi di infiammazione acuta possono includere rossore, calore, gonfiore e dolore nell’area interessata.
D’altra parte, l’infiammazione cronica è una risposta infiammatoria a lungo termine che può durare per mesi o addirittura anni. Questo tipo di infiammazione può derivare da un’infezione o da un danno non risolti, o da un disturbo autoimmunitario in cui il sistema immunitario attacca erroneamente i tessuti sani del corpo.
Anche i sintomi possono essere diversi: talvolta, infatti, nell’infiammazione cronica i sintomi sono più silenti e subdoli, tanto da essere confusi con altre patologie. Possono includere stanchezza, febbre e disturbi sistemici generalizzati.
L’infiammazione muscolare può verificarsi in seguito a un evento traumatico, a ripetuti sforzi oppure a causa di infezioni, disturbi autoimmuni o iatrogeni, ovvero provocati dall’uso di farmaci. A seconda della causa, possono esserci sintomi diversi. In ogni caso, di solito in presenza di infiammazione muscolare si verificano debolezza muscolare, che rende difficile utilizzare la parte colpita, dolore muscolare, che può essere localizzato o diffuso a seconda della parte interessata e della gravità dell’infiammazione, e rigidità.
Le malattie croniche infiammatorie includono una vasta gamma di disturbi in cui l’infiammazione gioca un ruolo chiave. Questi possono includere l’artrite reumatoide, il lupus, la psoriasi, la malattia infiammatoria intestinale (come la malattia di Crohn e la colite ulcerosa), l’asma e molte altre. Queste malattie vengono definite croniche in quanto sono caratterizzate da un’infiammazione persistente nel tempo che può colpire diverse parti del corpo, causando sintomi e problemi di salute specifici.
Sì, alcune ricerche suggeriscono che una dieta composta da frutta e verdura, legumi, proteine magre e grassi sani, come quelli presenti nell’olio d’oliva e nel pesce, può aiutare a ridurre l’infiammazione. Ma, soprattutto, è bene evitare cibi ultra-processati, zuccheri aggiunti e grassi saturi per limitare l’infiammazione.
Chiunque può incorrere in un’infiammazione, ma ci sono alcuni fattori di rischio che possono renderci più propensi a svilupparla, in particolare quando si parla di infiammazione cronica.
Questi includono una dieta scorretta, un peso corporeo eccessivo, uno stile di vita sedentario, l’esposizione a sostanze tossiche e alcune condizioni mediche croniche.
In particolare, le persone affette da diabete 2, da malattie reumatiche come artrite reumatoide, etc., hanno maggiori probabilità di andare incontro a infiammazione cronica. Inoltre, alcune persone possono avere una predisposizione genetica all’infiammazione.
Il trattamento dell’infiammazione dipende dalla causa sottostante e dalla gravità della condizione.
Esistono diversi tipi di trattamenti: in particolare, terapie farmacologiche, per ridurre il dolore e l’infiammazione, e trattamenti come la fisioterapia o la terapia occupazionale per migliorare la mobilità delle articolazioni colpite e riprendere la funzionalità corretta.
Le terapie farmacologiche prevedono l’uso di farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) per ridurre l’infiammazione e ridurre il dolore o di farmaci corticosteroidi, consigliati nei casi di infiammazione cronica.
Tuttavia, la prescrizione dovrebbe sempre essere fatta da un medico, che indicherà quale sia il rimedio nel caso specifico e il metodo di somministrazione.
L’uso prolungato di farmaci antinfiammatori può essere associato a potenziali effetti collaterali. In particolare, alcuni FANS, come il diclofenac, hanno tra gli effetti collaterali più comuni disturbi gastrointestinali, come nausea, vomito, dolore addominale, disturbi dermatologici, come rash cutaneo, prurito, etc., e altri disturbi lievi, come celafea e vertigini.
Tuttavia, l’utilizzo di antinfiammatori per uso topico, come Traulen gel, riduce l’interazione con altri farmaci.
Ciò avviene perché l’assorbimento sistemico di diclofenac nell’uso topico è molto limitato.
La terapia occupazionale è un trattamento che ha lo scopo di aiutare le persone a riprendere o migliorare la loro partecipazione alle attività quotidiane.
Nel contesto del trattamento dell’infiammazione, la terapia occupazionale può essere utilizzata per ridurre il dolore e migliorare la funzionalità attraverso l’uso di tecniche specifiche, adattamenti dell’ambiente e strategie di gestione dell’attività.
Si ricorda che le informazioni riportate sono a solo titolo consultativo e non si sostituiscono ad una diagnosi medica. In caso di sintomi consultare sempre il proprio medico o uno specialista.
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