INFIAMMAZIONI
ARTICOLARI
INFIAMMAZIONI ARTICOLARI
Quando si praticano abitualmente attività sportive che richiedono la ripetizione di uno stesso gesto oppure quando si svolgono lavori che obbligano a determinate posizioni o movimenti, è possibile che, a lungo andare, si instaurino delle infiammazioni articolari, che colpiscono le strutture connettive.
1. Infiammazioni Articolari
Strutture connettive
A seconda del tipo di struttura connettiva colpita dall’ infiammazione, si possono originare borsiti, tendiniti o tenosinoviti.
Ciò avviene soprattutto nelle articolazioni più complesse, come spalla, gomito, ginocchio, in quanto in queste aree si incontrano importanti gruppi di fasci muscolari e tessuti connettivi che sono alla base di movimenti complessi.
La ripetizione continua dello stesso movimento o il sovraccarico funzionale possono generare una eccessiva usura delle strutture articolari provocando infiammazioni e dolori articolari. Col passare del tempo, si può instaurare un processo cronico, che può dare luogo anche a patologie come l’osteoartrite .
2. Le strutture articolari colpite
Le articolazioni più facilmente colpite da infiammazioni articolari sono quelle che presentano una maggiore complessità strutturale, in particolare spalla e anca, ma anche gomito, ginocchio, caviglia e mani.
Anatomia della spalla
La spalla è una articolazione molto complessa, sia per il fatto che si incontrano numerose strutture connettive che interagiscono tra di loro, sia perché le ossa hanno una struttura molto particolare. La parte terminale dell’omero, detta testa dell’omero, ha una forma sferica, che si incunea in quella che viene chiamata cavità glenoidea. Si tratta di una parte della scapola che ha forma concava: l’omero si inserisce in questa ansa e può compiere rotazioni anche molto complesse proprio grazie a questa struttura particolare. Le articolazioni con questa forma vengono chiamate enartrosi o diartrosi a sfera.
A livello di strutture connettive, nella spalla si incontrano una serie di muscoli e tessuti legamentosi che collegano omero e scapola e permettono di articolare correttamente i movimenti.
La cuffia dei rotatori è un complesso muscolare nel quale si incontrano 4 muscoli e i rispettivi tendini.
Si tratta di:
- muscolo sovraspinato, che si trova nella parte superiore della spalla;
- muscolo sottoscapolare, che si trova nella parte anteriore;
- muscolo sottospinato (o infraspinato), che si trova nella parte inferiore;
- muscolo piccolo rotondo, che si trova nella parte posteriore.
Per la sua anatomia, la spalla è particolarmente soggetta a borsiti, tendiniti e tendinopatia.
Anatomia dell’anca
L’anca è formata dalla parte terminale del femore e dell’osso iliaco, che fa parte del bacino. Così come la spalla, anche l’anca è una articolazione piuttosto complessa, classificata come enartrosi a causa della forma sferica della testa del femore e della struttura concava dell’osso iliaco, detta acetabolo.
Così come avviene nella spalla, infatti, le due ossa si incastrano alla perfezione e permettono movimenti molto complessi, grazie al fatto che la parte terminale del femore ha la forma di una sfera.
Il femore si inserisce nel bacino attraverso la concavità sferica dell’acetabolo: questo incastro non solo consente di mantenere la stazione eretta, ma permette anche di articolare movimenti rotatori della gamba.
All’interno di questa articolazione i tessuti cartilaginei hanno la funzione di formare un cuscinetto per evitare l’attrito e per permettere alle ossa si scorrere correttamente l’una sull’altra. Le borse sinoviali, ricche di liquido sinoviale, servono a lubrificare e a rendere i movimenti più fluidi.
Per collegare le ossa dell’anca sono presenti legamenti e strutture connettive: l’ileofemorale, l’ischiofemorale e il pubofemorale sono legamenti extracapsulari, che contengono la mobilità dell’articolazione evitando estensioni eccessive dell’articolazione. Il legamento teres è, invece, un legamento intracapsulare collegato all’acetabolo.
Traumi a questa parte del corpo, lesioni e sfregamento possono dare origine a infiammazioni articolari come la borsite troncanterica.
Anatomia del ginocchio
Il ginocchio è l’articolazione formata dall’incontro tra femore, tibia e rotula. Ha la funzione di sostenere il corpo e di permette l’articolazione dei movimenti della parte inferiore della gamba.
Femore e tibia si incontrano nella parte superiore del ginocchio, mentre la rotula si trova davanti al femore. La parte posteriore è detta cavità poliptea. Qui la cartilagine e le strutture connettive permettono di evitare che si formino attriti durante i movimenti. Tra tibia e femore ci sono anche i menischi, che sono delle strutture fibrose, che evitano il contatto tra le due ossa e assorbono gli urti durante salti o durante la corsa.
Attorno alle ossa del ginocchio è presente una capsula articolare che contiene il liquido sinoviale, utile alla lubrificazione del ginocchio. Inoltre, i legamenti tengono in posizione corretta il ginocchio:
- il legamento patellare mantiene in posizione corretta la rotula e si estende fino al bordo inferiore della tibia;
- i legamenti poliptei tengono uniti tibia e perone;
- i legamenti collaterali sono tre: mediale, laterale e crociato, impediscono che il ginocchio si muova di lato e che un’eccessiva estensione del ginocchio provochi danni all’articolazione.
L’infiammazione articolare del ginocchio può riguardare le borse sinoviali, quando un movimento viene ripetuto frequentemente oppure in seguito a un trauma. In questo caso si genera la borsite. Questa articolazione può essere colpita anche da dolore alle articolazioni dovuto alla tendinite.
Anatomia del gomito
Il gomito è l’articolazione che permette di estendere, flettere e far ruotare l’avanbraccio. Qui si incontrano l’omero, che è l’osso della parte superiore del braccio, e ulna e radio, che sono le ossa della parte inferiore.
L’omero, a sua volta, all’altezza del gomito si suddivide in troclea, che si unisce all’ulna, e in capitello, che si unisce al radio. Come avviene per le altre articolazioni, anche nel gomito è presente la cartilagine, che copre le ossa, evitando sfregamenti e proteggendo l’articolazione dagli urti.
La capsula articolare, nella quale è presente il liquido sinoviale, permette di lubrificare l’articolazione. Su di essa si inseriscono i legamenti:
- i legamenti collaterali radiale e ulnare hanno la funzione si tenere in posizione corretta radio e ulna, evitando infortuni;
- il legamento anulare ha invece la funzione di tenerli uniti.
Anche il gomito può essere colpito da infiammazioni come borsite, tendinite e tenosinovite.
3. Infiammazioni articolari: cause e sintomi
Le infiammazioni articolari si verificano prevalentemente a causa di sfregamenti, lesioni o traumi.
Le patologie che possono dare luogo a dolori articolari e a disturbi nell’articolazione dei movimenti sono borsiti, tendiniti, tenosinoviti .
Borsite
La borsite è l’infiammazione delle borse sinoviali, ovvero i cuscinetti nei quali scorre il liquido sinoviale che permette di lubrificare le articolazioni e di proteggerle da traumi.
Nella maggior parte dei casi, le borsiti sono provocate da traumi, lesioni o sfregamento, per esempio quando un movimento viene ripetuto frequentemente. Tuttavia, possono esserci anche cause dovute a patologie sistemiche, come gotta, artrite reumatoide e spondilite .
I sintomi prevedono dolori alle articolazioni, gonfiore e tumefazione provocate dalla eccessiva presenza di liquido, arrossamenti.
Tendinite
La tendinite è una infiammazione articolare che colpisce i tendini. Prevalentemente, le articolazioni colpite sono la spalla, il gomito e il ginocchio. Quando un movimento viene ripetuto frequentemente oppure in seguito a un trauma, si possono formare delle lesioni ai tessuti dei tendini e possono dare luogo a infiammazioni.
A seconda delle cause che l’hanno generato, può dare luogo a dolore acuto o cronico. Inoltre, possono comparire cisti o presentarsi tumefazione.
Le articolazioni più colpite sono la spalla, il gomito, il ginocchio e il polso.
Tenosinovite
La tenosinovite è l’infiammazione della guaina del tendine. Si differenzia dalla tendinite perché, appunto, riguarda una struttura articolare diversa. È peraltro vero che nella maggior parte dei casi, quando vi è tenosinovite, vi è anche tendinite.
Questa infiammazione dà luogo alla trasformazione del liquido sinoviale, che diventa più spesso e viscoso e aumenta di volume. Ciò provoca una alterazione della funzione tendinea. Tra le tenosinoviti più note ci sono il dito a scatto e la malattia di De Quervain.
4. Trattamenti per i dolori articolari
A seconda delle cause che possono avere generato le infiammazioni articolari e dello stadio dell’infiammazione, ci possono essere trattamenti diversi.
In linea generale, è sempre consigliabile fare riferimento al medico, in modo che possa valutare eventuali accertamenti diagnostici.
In ogni caso, in presenta di un processo infiammatorio è consigliabile sospendere le attività ed evitare di mantenere a lungo la stessa postura.
Per ridurre il dolore e l’infiammazione, è consigliato l’uso di antinfiammatori non steroidei (FANS) ad azione locale.
Si ricorda che le informazioni riportate sono a solo titolo consultativo e non si sostituiscono ad una diagnosi medica. In caso di sintomi consultare sempre il proprio medico o uno specialista.